Michetta di Dolceacqua
C’è poco da fare: quando c’è da rinfacciare al Nord il classico pane che dura poco, che perde tutta la sua consistenza dopo poche ore, si tira sempre in ballo lei, la michetta. Ma c’è una novità: la michetta non è solo il pane di Milano per eccellenza; è anche un dolce tipico dell’entroterra ligure, in particolare del paese di Dolceacqua, legato ad un momento di liberazione importante. Volete saperne di più sulla Michetta di Dolceacqua?
Michetta di Dolceacqua: tra storia e leggenda
Ebbene sì, la michetta é anche un dolce, una brioche cosparsa di zucchero, che con il pane poco duraturo lombardo ha in comune soltanto l’origine del nome. “Mica”, infatti, in dialetto milanese significa briciola. Ma la Michetta di Dolceacqua ha qualcosa di più, oltre alla differenza degli ingredienti, rispetto all’omonimo tipo di pane: è legata a una storia d’amore.
Storia della Michetta
Come tutte le storie più autentiche, non ne esiste mai una sola versione. E come spesso accade, in tutte le versioni c’è qualcosa di vero, in quanto la realtà, in questo caso la Michetta, è più bella se vista da un caleidoscopio.
Non è leggenda che nel 1300 il Marchese Doria, noto per i suoi oltraggi alle donne, aveva istituito lo ius primae noctis, ovvero il diritto del feudatario di giacere la prima notte di nozze con la moglie del suddito o di avere qualcosa in cambio per evitare quest’obbligo. Un giorno il Marchese rapì la bella Lucrezia, una donna di Dolceacqua che aveva deciso di sposarsi in segreto per evitare questo sopruso; la giovane non fece una bella fine, poiché si racconta che pur di non concedersi al Marchese morì di fame prigioniera nel castello. Fu allora che il marito, su tutte le furie, andò a minacciare Doria per costringerlo a eliminare questo diritto e per l’occasione preparò un dolce in onore della sua povera moglie defunta: la Michetta, come allusione al sesso femminile. “Omi, a michetta a damu a chi vuremu nui”, si dice da quel giorno, ovvero “uomini, la michetta la diamo a chi vogliamo noi!” Insomma, la Michetta diventa la dichiarazione di un amore finalmente libero dalle ingiustizie.
Dove trovarla
Ci sono varie possibilità per provare la michetta: in occasione della festa in suo onore ad agosto, quando si rievoca la liberazione delle donne di Dolceacqua con gli uomini che ancora oggi vanno sotto le finestre a chiedere “la michetta”; se viene concessa, si calerà il dolce con un cestino dalla finestra.
Se dovesse andarvi male, in alternativa la trovate come colazione in quasi tutti i bar o come dessert nei vari ristoranti, come I Gumbi, che la propone nella versione innovativa con il gelato. Ma l’unico modo per provare la Michetta è rivolgersi alle persone che ancora la fanno: oltre a qualche panificio che la prepara solo un paio di volte alla settimana, a farla tutti i giorni dal 1935 è l’Alimentari Francesca, aperto dalla bisnonna Carmelina. La tradizione della Michetta è continuata prima nelle mani della nonna Mariuccia e oggi della nipote Francesca che, oltre a questo dolce, prepara anche altri prodotti da forno nel piccolo laboratorio retrostante.
La foto è di Laura Sini
Ricetta e immagine su gentile concessione di Giulia Ubaldi
Tratte dal sito Il Giornale del Cibo
Note
In alcune ricette della Michetta di Dolceacqua vi potrebbe capitare di trovare tra gli ingredienti anche il burro; fate attenzione, si tratta di un errore! Quelle sono le Crocette, ovvero un altro dolce simile alle Michette ma con il burro!
Ingredienti
- 1 kg di farina
- 250 g di zucchero
- 4 uova
- 7 g di lievito di birra
- 200 ml di olio d’oliva
- sale
- vaniglia o limone grattugiato
- qualche cucchiaiata di latte
- q.b. di zucchero per finitura
Istruzioni
- Amalgamate bene tutti gli ingredienti a mano o in una planetaria, fino a ottenere un impasto morbido, che tende ad appiccicarsi alle mani: per questo acqua e olio devono essere tiepidi, in modo da poter lavorare meglio l’impasto.
- Coprite bene e fate lievitare per tutta la notte in frigorifero.
- La mattina seguente, su una spianatoia formate dei cilindri di non più di 5 cm (sono piccole Michette!) con la forma che vedete in foto, poi fate lievitare nuovamente per almeno due ore.
- Infine, infornate a 180°-200°C su teglia unta per circa 10 minuti, finché le michette non diventano tutte belle dorate, cospargetele di zucchero e servite.
Acqua e olio devono essere tiepidi, però non vedo indicazioni per la quantità di acqua
Grazie
valeria
No ho trovato nessuna ricetta della michetta di Dolceacqua che indichi la quantità di acqua. Probabilmente, una volta messo l’olio, bisogna aggiungere l’acqua un poco alla volta affinché l’impasto rimanga morbido.
70 gr di lievito per 1 kg di farina? Mi sembra un errore!
Era un refuso, sono 7 grammi
Grazie mille x la ricetta la faccio anch’io. Perché mia mamma è di San Biagio della Cima Ime, le facevano