Raviore (Raviole) di Montegrosso Pian Latte (Cucina bianca)
Le raviole si possono trovare solo nel paese di Montegrosso Pian Latte. Qui è compito delle donne raccogliere le erbe per preparare questo piatto, anche se la vera sapienza, tramandata da generazioni, sta poi nell’abbinarle nella quantità giusta affinché nessuna prevalga sulle altre. Per questo motivo ogni piatto di raviole sarà sempre diverso dall’altro.
Ricetta e immagine su gentile concessione di Giulia Ubaldi
Tratte dal sito Il Giornale del Cibo
Note
In passato venivano conditi con burro e pecorino, mentre il recente incontro con l’olio extravergine di oliva ne ha esaltato il sapore. Esiste una variante di un altro paese della Cucina Bianca, Cosio d’Arroscia, in cui le raviore o raviole, di dimensioni più grandi, sono cotte sulla piastra del forno.
Ingredienti
- Pasta:
- 500 g di farina
- 1 uovo
- q.b. olio
- q.b. sale
- Ripieno:
- bietole
- spinaci
- boraggine
- ortiche
- tarassaco
- menta
- cime di rovo
- erba amara
- erba pera
- erba maritata
- cantagalletti
- crescione
- campanelle
- cavolo verza
Istruzioni
- Preparate prima l’impasto con farina e acqua e poi il ripieno con le erbe montane raccolte o con quelle che avete disponibili, lavate e tagliate finemente.
- Tirate la pasta, riempitela con il ripieno dando la forma di grossi ravioli.
- Fate cuocere in acqua salata per 6/7 minuti.
- Infine, condite con olio evo e formaggio
Vorrei consigliare di parlare delle località che fanno parte dalle Alpi marittime ed evitare di menzionare ogni singolo piccolo paese.
La storia delle raviole o raviore è legata alla tradizione dei pastori , della transumanza e della tradizione agro-Silvio-pastorale che ha consentito la sussistenza alle comunità con la pastorizia ed in alcuni casi con l’allenamento del bestiame negli alpeggi.
Semplici, povere ma veramente gustose rappresentano veramente la capacità di nutrirsi nella natura rispettandola e mantenendola veramente in modo naturale ambientale.
Manca da sempre una promozione che non ha permesso di promuovere questo presidio alimentare, almeno per farlo conoscere. E’ curioso che questi bei posti siano stati lasciati in modo deprecabile senza quella promozione che non solo meritano.