Sciuette di Varese Ligure
Pochi lo sanno, ma anche la nostra gastronomia, al pari della più fantasiosa siciliana, o sarda, possiede una fioritura delicatissima e gentile, per tutto l’anno annuncio di gioia, serenità e primavera.
Ci riferiamo a quei poetici, multicolori, evanescenti, eterei, oltre che di finissimo gusto, manufatti – miracolo che escono esclusivamente dalle abilissime dita delle suorine di clausura, del convento agostiniano di Varese Ligure – sulla cui modalità di lavorazione, quelle antiche mura, hanno fino ad oggi svolto funzione di invalicabile cortina: le “sciouette“
Sciouetta, anche il nome scivola leggero di bocca, come a sottolineare la delicatezza della preparazione: i dolcetti consistono infatti, al contrario della vastissima produzione dolciaria ortofrutticola siciliana, pressoché esclusivamente in fiori, fiori di ogni genere, quasi interpretazione appunto, dei frutti siciliani in fase di fioritura, pur con identica materia prima di base, la pasta di mandorle.
E se di frutti si tratta, a differenza dei siciliani sono assai leggeri, vuoti all’interno. L’ arrivo in tavola delle policrome sciouette, rappresenterà per molti l’appagamento di ogni residuo infantile desiderio. E i più, decideranno di conservarle: religiosamente.
Fotografia e ricetta tratta dal sito Il Tigullio
Note
Questa è la presunta – non la originale – ricetta delle sciouette; rappresenta solo una buona guida per chi volesse cimentarsi nel tentativo di confezionarle familiarmente. Le vere artiste, stanno oltre la “ruota” del convento, e operano in agostiniana clausura, nei ritagli di tempo lasciati dalla preghiera e dalle più necessarie occupazioni.
Chiunque può provare a farle, ci dice la madre superiora, fissandoci con il suo sguardo fermo e cordiale, ma la sua determinatezza a non svelare un segreto che resiste da secoli (anche le truppe Napoleoniche furono incantate da questi manufatti) è della stessa natura delle sbarre che, nell’umile parlatorio, da lei ci dividono.
Ingredienti
- 200 grammi di mandorle
- 100 grammi di zucchero molto fine
- un uovo
- 30 grammi di farina
- cacao
- liquore di alchermes
- verdura passata di tipo diverso per creare i colori naturali
Istruzioni
- Per preparare la pasta, dopo aver spellato e sbollentato le mandorle, pestatele nel mortaio con lo zucchero fino a ridurle a una crema.
- Aggiungete poco alla volta, mescolando, il rosso d’uovo e poi l’albume, incorporando poi, poco a poco, la farina, facendo attenzione a non formare grumi.
- Ottenuta una pasta soffice e duttile, ma di buona consistenza, formate abilmente, con le mani, dopo aver dato con un nuovo impasto, il colore desiderato al materiale, delle foglioline, dei petali e calici, dei baccelli, dei frutti.
- Fate essiccare in ambiente molto caldo, completate poi la coloritura dei petali.
- Per preparare la pasta, dopo aver spellato e sbollentato le mandorle, pestatele nel mortaio con lo zucchero fino a ridurle a una crema.
- Aggiungete poco alla volta, mescolando, il rosso d’uovo e poi l’albume, incorporando poi, poco a poco, la farina, facendo attenzione a non formare grumi.
- Ottenuta una pasta soffice e duttile, ma di buona consistenza, formate abilmente, con le mani, dopo aver dato con un nuovo impasto, il colore desiderato al materiale, delle foglioline, dei petali e calici, dei baccelli, dei frutti.
- Fate essiccare in ambiente molto caldo, completate poi la coloritura dei petali.