Acciughe a scabeccio
Quando sento parlare di pesce a scabeccio, il mio pensiero ripercorre il tempo all’indietro. Mi sembra di entrare in un‘altra epoca e assistere alla frittura di grandi quantità di pesci insaporiti poi da una marinatura a caldo a base di cipolla, olio e aceto.
Lo scabeccio era una pratica di lavorazione del pesce al fine di renderlo conservabile, quindi trasportabile e perciò commerciabile. Lo si faceva dappertutto, talvolta chiamandolo con nomi simili, come escapece, scapece o anche carpionatura. Il principio era comunque il medesimo e seguiva la logica di prolungare la vita di un prodotto alimentare che in certi periodi dell’anno si rendeva disponibile in misura eccessiva rispetto alla richiesta. A Genova, col tempo si arrivò perfino alla paradossale carenza di pesce fresco sul mercato a causa del massiccio ricorso alla scabecciatura.
Nelle comunità in cui si praticava la pesca del tonno,si definiva (e si definisce) scabeccio il tonno bollito in acqua salata e conservato poi sott’olio. Altrove la scabecciatura era applicata a verdure come gli zucchini, le melanzane ecc.
Tornando all’attualità, e quindi alla scelta di applicare un metodo di conservazione del passato solo per finalità gastronomiche e non per necessità, la primavera porta sui banchi delle pescherie le più belle acciughe nostrane. È capitato così di provare a farle a scabeccio per ritrovare un sapore particolare ormai sempre più accantonato. Immagino ci siano mille varianti dello stesso metodo, quindi la nostra è solo una delle tante ricette che però ha dato buoni risultati.
Gustare le acciughe a scabeccio, è comunque un modo per riassaporare specialità che sempre più raramente sono proposte da ristoranti e trattorie, almeno qui in Liguria. Il senso di questo piatto è ormai perduto e appartiene ad una cultura alimentare popolare che in passato si basava su pochi cibi dal sapore deciso, accompagnati da polente, farinate e pane. Rimane comunque il piacere di una preparazione estemporanea applicata ad un pesce eccellente, che è stato anche una risorsa vitale per intere generazioni.