Berodi e cioule (Sanguinaccio e cipolle)
Salvo rare eccezioni, oggi fare gli acquisti dal macellaio e in salumeria, rappresenta una notevole perdita di tempo, e non di rado si rinuncia per eccesso di « coda ». Ciò deve, d'altra parte, rallegrarci, perché è senza dubbio testimonianza di tempi felici, anche se il nostro mugugno è sempre pronto a partire, in ogni direzione: una volta il rivenditore doveva invece ingegnarsi a raggranellare la rara clientela ingraziandosela in qualche modo. Una occasione gliela offriva il periodo festivo di fine anno. In quei giorni, infatti, egli donava ai clienti, e forse non solamente ai più affezionati, il tradizionale « berodo ».
Il berodo, questo classico sanguinaccio, non era un regalo da poco. Anzitutto tale cibo si presentava più ricco di adesso, assai più morbido e saporito poiché, come comuni ingredienti, entravano sapori diversi, atti a valorizzarlo nel gusto, come uvetta e pinoli. L'edizione natalizia, poi, era ancora arricchita con noci frantumate, che ne ingentilivano l'aroma già di per sé consono all'atmosfera festiva.
Il perché del successivo impoverimento? Sta solamente, a nostro giudizio, nel progressivo abbandono di questo tradizionale personaggio delle antiche mense, dovuto al mutare delle mode nutrizionali, che, dirigendosi verso cibi ritenuti più raffinati, perdono invece, spesso, punti in fatto di naturale bontà.
Testo e ricetta tratti dal libro “Mandilli de saea” di Franco Accame
Foto tratta da https://iltigullio.com/
Ingredienti
- Un sanguinaccio di 1 kg;
- 2 cipolle;
- 2 cucchiai d'olio d'oliva;
- brodo di carne o di dado;
- sale.
Istruzioni
- Fate lessare il sanguinaccio in acqua bucherellandolo perchè non scoppi e poi lasciatelo raffreddare.
- Affettate le cipolle e fatele stufare in padella con olio e poco brodo.
- Regolate il sale.
- Aggiungete il sanguinaccio a fette spellato rosolando 5 minuti prima di servire.